INCANTO
…“La mia invincibile estate è l’incanto delle cose che vedo. L’operazione di incantare con arti magiche è la condizione di chi è incantato ma anche forza di seduzione, il restare affascinati da qualcosa che colpisce l’immaginazione. Le fotografie di questo lavoro sono per me luoghi di incanto visivo. Il mio desiderio legato all’incanto è come il ritrovare la sottile percezione del ricordo, che si trasforma attraverso il mio sguardo fotografico, ferma le cose nella loro illusione: due corvi neri si appoggiano ai rami degli alberi, i lineamenti umani formano un bassorilievo-ritratto visto in quell’attimo. Una sequenza prima o un attimo dopo, una frazione di secondo, ecco che avviene ciò che posso chiamare incanto. Questa fascinazione del reale coglie le trasformazioni di una intermittente contemplazione che non è soltanto contemplazione o qualcosa di visivamente spettacolare ma un guardare che va oltre ciò che è, come una cosa vista in un breve istante, che per un acceso particolare suscita in me una sorta di emozione interiore. L’oggetto mi appare in modo improvviso quanto imprevedibile. L’incanto non è necessariamente meraviglioso. La mia estate interiore non è qualcosa di spettacolare. La mia invincibile estate è l’incanto delle cose che vedo.